Copia di Webinar

30.09.2021 | Webinar: Digital Contract Management con la piattaforma PRO.FILE

Webinar: Giovedì 30.09.2021 alle ore 16:00 

Sfida: Come gestire i contratti in azienda attuando un vero Digital Contract Management?

La gestione dei contratti in azienda, comprensiva degli stati del loro ciclo di vita, dovrebbe essere parte integrante del sistema di controllo interno di ogni società e perciò gestito secondo un sistema digitalizzato.
Il trattamento, la gestione e la valutazione dei contratti sono elementi essenziali dello svolgimento dell’attività e quindi comportano alcuni rischi potenziali:

  • Il rischio che i contratti o parti di essi siano dichiarati non validi
  • La minaccia di incappare in reclami o limitazioni da parte dei partner contrattuali a causa di errori di gestione
  • L’incertezza per eventuali danni causati dal ritardo nell’adempimento degli obblighi contrattuali

Nel Live-Webinar scoprirete come:

  • Che cosa s’intende per Digital Contract Management?
  • Quali sono i benefici derivanti dalla sua gestione con il PLM?
  • PRO.FILE e PRO.CEED come ‘single point of entry’
  • Esempi di best practice dai nostri clienti
  • Gestione dei rischi, controllo dei costi, gestione dei reclami


PROOM piattaforma digitale di collaborazione

Team virtuali: quando la condivisione di file è necessaria.

PROOM piattaforma digitale di collaborazione

Nei progetti aziendali le piattaforme di Online Collaboration consentono alle imprese una condivisione di file sicura e di documenti fra i componenti di Team Virtuali.

Soprattutto in progetti complessi, i partecipanti sono molteplici e necessitano di continui scambi e revisioni dei medesimi file. Questo tipicamente crea problematiche di versioni, doppie copie, incertezza sulla validità del file ed in genere confusione e impossibilità di tracciamento.
Nel caso in cui i file siano documenti tecnici, di Know-how aziendali o che contengono dati sensibili, la questione della sicurezza del dato ricopre un ruolo fondamentale e necessita di particolare attenzione. Inoltre, la realizzazione sistematica di processi complessi è spesso possibile grazie al coinvolgimento di partner, fornitori e clienti; nasce di conseguenza la necessità di spazi sicuri e riservati dove condividere file e collaborare abbattendo le barriere aziendali.

Le piattaforme di Online Collaboration come PROOM, attraverso lo scambio di file in Stanze Progetto Virtuali create appositamente e condivise con i partecipanti, permettono un utilizzo di file in comune che garantisce sicurezza, tracciabilità, riservatezza ed integrazione nel sistema in uso dalle aziende coinvolte.

Il Concurrent Engineering nella pratica

Immaginiamo, ad esempio, la situazione contingente di un’azienda che lavora nello Sviluppo di Prodotti. Questo settore richiede molte conoscenze specialistiche che generalmente vengono ricercate attraverso la collaborazione con partner esterni.
La divisione del lavoro presuppone che i partner siano muniti della documentazione necessaria, ovvero: capitolati, modelli CAD e specifica documentazione di controllo e verifica.

Per tradizione, i file tecnici vengono scambiati con i partner in due modi: i partner di sviluppo hanno accesso diretto al sistema PLM (cosa che viene evitata il più possibile per motivi di sicurezza) oppure si procede allo scambio mediante metodi tradizionali come e-mail o FTP.
Lungo la durata della progettazione di un singolo prodotto, lo stesso file viene revisionato dalle persone coinvolte innumerevoli volte e se scambiato via mail creerà molteplici copie con differenti modifiche ma con i medesimi riferimenti. Questo le renderà impossibili da distinguere e genererà sprechi di tempo, energie e un rischio molto alto di errori.

PROOM: la soluzione definitiva per la tua condivisione di file

Nel sistema proposto ognuno dei partecipanti avrà accesso ad uno Stanza Progetto Virtuale in cui potrà condividere, modificare, suggerire migliorie ed implementare i medesimi file in tempo reale rimanendo sempre nella riservatezza di un ambiente privato ed eliminando le problematiche di tracciabilità, doppioni e versioni varie. Si creerà un ambiente multidisciplinare e riservato, paragonabile solamente ad un incontro fisico in un ufficio ma con la comodità dell’accesso da qualsiasi luogo in cui ci si trovi anche tramite App dedicata.

Con PROOM la condivisione di file attraverso l‘integrazione della piattaforma di scambio nel sistema PLM è automatizzato e costantemente documentato. Attraverso l’accesso controllato si evitano conflitti di modifica, riducendo così le attività di coordinamento e gli errori nella scelta di versione.
L’attenzione è concentrata dunque sullo sviluppo e non sull’amministrazione e la ricerca di errori, come avveniva fino ad ora.

Fonte: PRO.FILE Italia

PROOM: la condivisione di file sicura, integrata e completa.

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Il valore della qualità del dato nel PLM

La trasformazione digitale non è solo un trend

Le aziende manifatturiere si preparano al futuro digitale. La trasformazione digitale è uno dei topic trend.

Ma cosa significa precisamente trasformazione digitale per i dati nelle aziende di progettazione?

La realtà delle imprese di questo settore è un insieme complesso di dati e sistemi IT. Tutti insieme, i dati sono gestiti da più sistemi storicamente creati ad uso dipartimentale e per funzione aziendale. Ma questo non è tutto. La moderna organizzazione della Produzione si sta muovendo verso una disintegrazione ancora maggiore. Per ottimizzare costi, prestazioni, accesso globale a risorse e forniture, le aziende manifatturiere sono ottimizzate con un set di funzioni molto specifico. I livelli degli appaltatori e dei fornitori sono costruiti per tenerlo attivo. E ciò crea un ulteriore livello di complessità dei dati.

Il prezzo della scarsa qualità del dato

Con riferimento ad un interessante articolo di Guido Treur il prezzo della scarsa qualità dei dati, il punto chiave su cui riflettere è: i dati di scarsa qualità non sono migliori dell’assenza stessa di dati. Il focus è soprattutto sui dati frammentati, sull’evoluzione dei dati e dei processi nelle aziende manifatturiere.

Ecco un passaggio:
Il punto cruciale del problema è che man mano che le aziende crescono, i loro dati business-critical diventano frammentati. Non esiste un quadro generale perché è disseminato tra le applicazioni, incluse le applicazioni locali. A mano a mano che questo cambiamento si verifica, i dati business-critical diventano incoerenti e nessuno sa quale applicazione abbia le informazioni più aggiornate. Riduce la produttività e costringe le persone a fare un sacco di lavoro manuale. Il New York Times ha definito questo come un addetto alle pulizie, un lavoro dove l’apporto manuale è ancora molto necessario – ciò che i data scientists chiamano Data Wrangling (campionamento dei dati), Data Munging e Data Cleaning. I data scientist, secondo le stime degli esperti, trascorrono dal 50 all’80% impegnati in questo lavoro più ordinario di raccolta e preparazione di dati digitali frammentati e non coerenti, prima che possano essere sfruttati come una miniera di pepite d’oro.

La frammentazione del dato è un aspetto critico

Tempo fa era accettato come buona prassi il mantenere i dati nell’Area Tecnica per asservire i processi interni di Progettazione ed Engineering.
La Pianificazione della Produzione era una funzione separata, gestita da un insieme separato di sistemi. Anche le Vendite e il Service erano separati.
La connessione dati e il passaggio di consegne tra i sistemi era importante, ma non fondamentale e necessario.
Con l’aumentare della velocità di produzione, il mercato globale e la complessità della supply chain si sono generati nuovi sistemi di dati. E la frammentazione dei dati è un vero problema per un efficace decision making nelle aziende.
E ora, mentre l’industria si sta spostando verso la Digital Transformation, la questione della frammentazione dei dati e della qualità dei dati sta diventando un aspetto critico.
Da un lato, l’azienda non può migliorare la qualità dei dati da un giorno all’altro. D’altra parte una delle battaglie che il PLM affronta nella fase di implementazione è la scarsa qualità dei dati.

Ma come si misura la qualità del dato?

Una delle cose più importanti che influisce sulla qualità dei dati è la duplicazione dei dati su più sistemi. Quando accade, errori e duplicati sono dietro l’angolo. Il primo passo verso una corretta integrazione è vedere dove sono conservati i dati e combinarli in modo coerente. Qui può essere estremamente vantaggioso investire in strumenti di comprovata qualità e accuratezza per aiutare a coordinare e sincronizzare le informazioni tra i database. E strutturare processi per creare un livello coerente di dati che rappresentano la connessione dati e gli aggiornamenti può essere estremamente utile.

Una delle tendenze recenti è presentare il PLM come la soluzione principe di gestione dei dati esistenti. Se questa è una buona strategia per prevenire il big bang del replace, la questione della qualità del dato non è da trascurare. Il modo in cui i dati sono connessi e sincronizzati definirà la qualità del sistema generale di gestione dei dati.

In conclusione

La trasformazione digitale richiederà una rivalutazione significativa delle metriche sulla qualità del dato. I vecchi modi di tenere i dati ‘sotto controllo’ potrebbero non essere sufficienti. I dati stanno diventando sempre più complessi e interconnessi. Fornire una valutazione della qualità dei dati dovrebbe essere al primo posto per coloro che si occupano di PLM ora e per i prossimi anni.

E tu come misuri la qualità del dato nella tua azienda? Ritieni che i dati e le informazioni vengano gestite in modo corretto creando valore aggiunto?

Creare una base più sicura dell’informazione e dare la certezza di lavorare sempre su dati e documenti aggiornati è il primo passo del nostro lavoro quotidiano: contattaci e scopri cosa possiamo fare per te!

Fonte dell’articolo: beyondplm.com

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Digitalizzare è inevitabile. Ma come calcolare il Roi degli investimenti?

Il trend attuale richiede una continua evoluzione da parte delle imprese, che per stare al passo con i tempi dovrebbero investire al massimo sulle nuove tecnologie digitali.
Fattore determinante per la scelta di tale investimento sono le tempistiche di ritorno dello stesso, che possono variare in base alle dimensioni dell’azienda coinvolta.

L’importanza di una corretta valutazione

La valutazione del ROI è una procedura molto articolata. Si tratta infatti di ponderare un progetto mai gestito prima, con la forte possibilità di prendere delle decisioni fuorvianti; sia a causa della velocità con cui le nuove tecnologie si aggiornano continuamente, che per la probabilità di non riuscire a valutare nei minimi dettagli a priori un progetto, che alla fine dei conti potrebbe rivelarsi diverso dalle aspettative piuttosto che dai rendimenti previsti.

Inoltre non sempre è facile definire una correlazione tra progetti digitali e performance aziendali.

Questi i motivi principali per cui gli investimenti in questo campo sono ancora a rilento, nonostante l’evoluzione della tecnologia li renda ormai inevitabili.

Che tipo di digitalizzazione?

E’ basilare innanzitutto qualificare il tipo di digitalizzazione di cui stiamo parlando.

La scelta vincente è quella di scegliere piattaforme condivise che eliminino i silos dipartimentali, e permettano di concentrarsi sulla creazione reale di valori di dati come ad esempio l’automazione dei processi aziendali.

Le aziende crescono, si evolvono e necessitano di adattare e aggiornare a flusso continuo gli strumenti e le soluzioni IT utilizzati quotidianamente.

Ma come calcolare nel modo più realistico possibile il ROI?

Le 5 regole base per il calcolo del ROI

1. Capire dove e come è stato creato il valore.

Analizzare quindi in modo dettagliato costi e ricavi dell’azienda, per poter esaminare tutti i modi tramite i quali l’inserimento di una nuova soluzione tecnologica possa creare valore: ad esempio con l’aumento dei ricavi, oppure con l’ottimizzazione dei costi operativi.

2. Identificazione dei benefici non quantificabili

Si tratta di quei miglioramenti delle aree dell’impresa denominate “soft”, come la comunicazione e/o l’ambiente di lavoro, che se perfezionate permettono una migliore produttività e aumentano la motivazione da parte dei dipendenti.

3. Utilizzo della tecnica Delphi

Avvalendosi dell’esperienza e delle conoscenze degli addetti all’area commerciale, si riesce ad aver accesso ad una serie di importanti informazioni interne, difficilmente recuperabili tramite una ricerca tradizionale. In questo modo si possono stimare in modo più accurato costi e benefici del progetto proposto.

4. Comparazione

Confrontare cioè il progetto che si è scelto di intraprendere con altri che offrono soluzioni similari.

5. Progetti pilota

Questi offrono minori esigenze di ROI diminuendo i rischi, consentono di risolvere i bug, suggerire nuove opportunità, superare le prevedibili opposizioni interne e stabilire quindi un più esatto modello di ROI.

E i tuoi collaboratori sono pronti per affrontare l’innovazione digitale della tua azienda?

Approfondisci come potrebbe migliorare l’ambiente aziendale, tramite l’apporto di un valore aggiunto che accresca la produttività e incrementi la motivazione dei tuoi collaboratori.

Cadtec è disponibile per supportarti nell’identificazione delle aree di intervento di maggiore interesse e più strategiche per la tua azienda.

Fonte dell’articolo: Digital4Trade

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Ecco perché la comunicazione interna è il fattore chiave della Digital Transformation

Uno dei punti cardine che permette alla digital transformation di svilupparsi nel migliore dei modi, è la comunicazione a livello trasversale all’interno di ogni azienda.

Nonostante questo sia un dato ormai assodato, le difficoltà a far fluire in modo trasparente e naturale tutte le informazioni necessarie per garantire una visione di insieme chiara e condivisa, fanno ancora parte della quotidianità.

Tanti processi (non controllati) generano il caos

La molteplicità dei processi e delle attività da gestire, rende spesso difficoltoso il passaggio di dati e informazioni e crea confusione.
Per cui le informazioni vengono gestite a silos indipendenti l’uno dall’altro e non permettono una sana e ottimale gestione dei flussi di informazioni.

Perché la comunicazione interna è di cruciale importanza

Ci sono varie motivazioni per cui la comunicazione interna sta diventando essenziale per guidare il processo di digital transformation verso un sicuro successo:

  1. I nuovi lavoratori sono i Millennials, nati di pari passo con i social e per i quali gli scambi aperti di idee e informazioni sono una costante e solida realtà. Per loro il lavoro di gruppo e gli ambienti collaborativi sono indispensabili.
  2. Ci troviamo in un ecosistema molto articolato, i termini e le procedure utilizzate sono le più svariate e complesse, e la collaborazione assume un ruolo prioritario per potersi interfacciare con clienti e colleghi ad un livello aziendale univoco e compatto.
  3. La tecnologia è pervasiva e la sua crescita non si arresta, pertanto ci indirizza a modificare gli schemi standard. Ci troviamo infatti a interagire in tempo reale, per scelta o per forza, con molteplici persone e con svariati strumenti: la collaborazione assume un ruolo fondamentale.
  4. Le nuove tecnologie permettono a tutti di interagire e di essere coinvolti, nessun escluso. L’abilità di chi gestisce le informazioni è infatti nel portare costantemente a contatto gruppi diversi e farli interagire in un ambiente comune.
    Diversamente da quanto accadeva fino a poco tempo fa, quando i legami deboli venivano penalizzati e bloccavano il passaggio delle info, grazie a questo nuovo trend, tutti riescono connettersi allo stesso livello, creando un sistema di condivisione fluido e ininterrotto.
  5. La collaborazione fa crescere l’innovazione e il contributo di ogni singola persona è indispensabile. L’innovazione non sarebbe tale senza una cultura diffusa a tutti i livelli, per cui solo grazie ad una comunicazione interna ben sviluppata e continuativa si riesce a creare il senso di appartenenza e di conseguenza il desiderio di apportare un contributo al miglioramento dei processi aziendali.

E la tua azienda riesce a far fluire in modo semplice tutti i dati e le informazioni necessarie per un’ottimizzazione del lavoro?
Le procedure e i dati sono integrati e condivisi in modo semplice?

Puoi contattarci per analizzare insieme come ottimizzare il circolo delle informazioni e dei processi coinvolgendo in modo naturale tutti i reparti della tua azienda.

Fonte dell’articolo: sito web Techeconomy

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Metisoft Spa

PRO.FILE Italia accresce la sua presenza nel territorio con Metisoft S.p.A.

Torino, 26 Maggio 2021. Metisoft S.p.A. entra nel network PRO.FILE Italia

“Un sodalizio vincente che permetterà a tutti i nostri clienti, attuali e futuri di beneficiare del nostro supporto alla digitalizzazione aziendale sempre più completo”. – Francesca Giachetti, CEO PRO.FILE Italia

Metisoft SpA, azienda marchigiana sul mercato dell’ICT da più di 30 anni entra ufficialmente nel network PRO.FILE Italia con una collaborazione che si orienta all’innovazione e all’Industria 4.0.
Grazie alla competenza specifica sui progetti PLM, ERP, MES e CRM, si pone a supporto del business e delle sfide tecnologiche che affrontano le aziende del territorio.

Con oltre 160 dipendenti e 40 consulenti esterni impiegati in 5 diverse sedi italiane, Metisoft SpA accresce la presenza del Gruppo PRO.FILE in Italia posizionandosi a supporto dei Competence Center e fornendo il proprio valore e know-how in tematiche specifiche quali il sistema SAP come ERP, le soluzioni Microsoft, il CRM, il MES e l’Automazione dei Processi per le aziende di numerosi settori quali: Fashion, Farmaceutico, Chimico, Automotive, Food&Beverage, Bancario e Assicurativo.

Sei interessato ad approfondire l’argomento?
Scr
ivici a [email protected] o chiamaci allo 0445380175
per scoprire di più sulle novità di questa collaborazione!

Fonte: PRO.FILE Italia

Digitalizzazione: come si evolve il ruolo del CIO

La digitalizzazione e l’innovazione tecnologica stanno rivoluzionando il ruolo del CIO. Questo quanto emerge da una recente indagine Gartner, effettuata su più di 3.000 CIO, provenienti da 98 nazioni diverse e da svariati settori industriali.

CIO: da distributore di servizi a protagonista del cambiamento

La metamorfosi del ruolo del CIO è già in atto, e a chi ricopre questo ruolo viene richiesto di diventare un leader del cambiamento e di sostenere responsabilità crescenti e sempre più trasversali, come la gestione dell’innovazione.

“Il ruolo del CIO deve crescere e orientarsi verso la diffusione di attività digitali e tecnologie innovative, tra le quali macchine intelligenti e analytics avanzati”, ha dichiarato Andy Rowsell-Jones, vice presidente di Gartner. “La distribuzione di servizi IT rimane tra le responsabilità del CIO, ma c’è una maggiore enfasi sul raggiungimento di una serie molto più ampia di obiettivi di business”.

Innovazione e trasformazione: le nuove aree di sviluppo del ruolo del CIO

Nelle aziende dove il passaggio alla digitalizzazione è ormai una realtà concreta, i CIO sono sempre più focalizzati verso gli obiettivi di business. Sono perciò valutati maggiormente sui servizi che riescono ad integrare, piuttosto che dal punto vista legato ai tradizionali confini di distribuzione di servizi.

E’ una questione di competenze

Non tutte le tecnologie che stanno prendendo piede nella realtà quotidiana, sono però sempre così semplici e immediate da assimilare, ma alcune necessitano dell’acquisizione di nuove conoscenze.
Il CIO diventa quindi, grazie alla digitalizzazione, parte integrante e di connessione per lo sviluppo di una nuova solida realtà, costituita da dati sicuri e flussi di informazioni condivisi, che consentono di apportare a tutte le informazioni aziendali un nuovo e determinante valore aggiunto.

E la tua azienda è al passo con le nuove tecnologie? Riesce a far fluire in modo semplice ed immediato le informazioni e i dati aziendali?

Possiamo supportarti con una consulenza dedicata e dimostrarti come una gestione ottimizzata delle informazioni e dei processi può migliorare la qualità del tuo lavoro quotidiano.

Fonte dell’articolo: cwi.it

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PLMtoGO_Eurotecnica

23.06.2021 | PLM ToGO Digital Edition: Eurotecnica S.p.A.

Eurotecnica S.p.A. - PRO.FILE

Eurotecnica S.p.A. condivide e mostra in live streaming su PRO.FILE l’esperienza PLM 

Data: 23 giugno 2021

Orario: 15.00 – 16.30

Location: Online!
Conosci i nostri clienti direttamente dalla tua scrivania e lasciati guidare attraverso la loro storia di trasformazione digitale. 

Relatori:
Francesca Giachetti – Marketing Manager PRO.FILE Italia
Enrico Borca – Sales & Partner Manager PRO.FILE Italia
Stefano Sormani – IT Specialist Eurotecnica S.p.A.

Eurotecnica-plmtogo

Agenda dell’Evento:

    • Introduzione di Benvenuto – Francesca Giachetti
    • PRO.FILE in Italia – Enrico Borca
    • EUROTECNICA, l’azienda – Stefano Sormani
    • Il Progetto PRO.FILE in EUROTECNICA – Stefano Sormani
      • Gestione delle Commesse
      • Gestione processo Ufficio Acquisti
      • Gestione dei template di commessa
      • Gestione comunicazione EUROTECNICA – Cliente/Fornitore secondo protocollo concordato
      • Cloud collaboration: utilizzo di PROOM per scambio documentazione in/out con Clienti e Fornitori
      • Integrazione con Autocad Mechanical
      • Sviluppi futuri
    • LIVE sul sistema PRO.FILE – Stefano Sormani
    • L’architettura di PRO.FILE – Enrico Borca
    • Domande e risposte

Contatti utili: more info?

Siamo a tua completa disposizione per ogni tipo di informazione: indicazioni tecniche, chiarimenti sugli argomenti trattati, prenotazione di una sessione di approfondimento o di un workshop dedicato…
Contattaci allo 0445.380175 o scrivici a [email protected]



Documenti tecnici e documenti commerciali in un unico sistema

13.05.2021 | Webinar: Documenti tecnici e documenti commerciali in un unico sistema

Webinar: Giovedì 13.05.2021 alle ore 16:00 

Sfida: La gestione dei dati tecnici e commerciali in un unico sistema sembra ragionevole. Ma come è realizzabile in un’azienda tecnica?

Scopri in questo webinar:

  • Dove i processi aziendali hanno delle criticità perché addetti commerciali e tecnici lavorano ciascuno con i propri sistemi di archiviazione.
  • Come il tuo ufficio commerciale e quello tecnico potrebbero ottimizzare la collaborazione (3 esempi pratici)
  • In che modo il DMStec migliora i processi aziendali e supporta la creazione di un Product Data Backbone centrale.
  • I vantaggi di disporre di documenti tecnici e commerciali in un unico sistema


processi aziendali

La digitalizzazione dei processi come chiave per l’efficienza

processi aziendali

La gestione dei processi è un argomento particolarmente importante all’interno delle aziende. Tuttavia, oggi, l’approccio statico utilizzato negli anni ’90 e 2000 non funziona più. In passato tutto il possibile veniva tradotto in processi rigidi, che poi venivano mappati all’interno di un software.
Nei processi di collaborazione interni, ad esempio tra reparti R&D e produzione-service, i processi rigidi sono più un ostacolo che una utilità: troppo lenti e poco flessibili.

Con il metodo della gestione dell’impatto digitale, i processi dovrebbero essere digitalizzati passo dopo passo e mantenuti flessibili. Questo significa definire processi digitali sulla base delle informazioni che sono disponibili digitalmente e renderli utili e facilmente fruibili dalle persone.

Parti dal modello di business

La gestione dell’impatto digitale inizia dal modello di business.
Da lì si declina le necessità della collaborazione in azienda fino alle procedure concrete e si esaminano le dipendenze tra le diverse aree aziendali.
Innanzitutto, è importante identificare quali siano i processi di cui si desidera aumentare il livello di digitalizzazione. Questi dovrebbero essere i processi attraverso i quali la digitalizzazione promette il maggiore impatto. Gli obiettivi non dovrebbero essere troppo generici, ad esempio l’aumento dell’efficienza del processo nella produzione, ma neppure troppo dettagliati.
Nella fase successiva, devono essere definiti i criteri di realizzazione per ciascun grado di digitalizzazione. In questa fase occorre determinare come viene concretamente fissato il grado di digitalizzazione del processo selezionato. Spesso, i processi e gli ambiti da digitalizzare non sono adeguatamente descritti, ma riguarda essenzialmente le funzionalità del software acquistato, che viene quindi sfruttato solo in minima parte.
Nei progetti interni si parla poco dell’effetto che il nuovo processo digitalizzato dovrebbe effettivamente raggiungere. La gestione dell’impatto digitale da questo punto di vista è veramente efficace.

Domande concrete sui task

Andando più nel dettaglio: il task non dovrebbe essere quello di introdurre un nuovo software PLM, ma di realizzare – ad esempio – una gestione coerente degli articoli nello sviluppo del prodotto. Realizzare ciò nel concreto significa, ad esempio, disporre di dati degli articoli utilizzati nello sviluppo sincronizzati con il reparto Acquisti, Pianificazione e Produzione. Il vantaggio identificato deve quindi essere tradotto in un ROI.
Infine, il nuovo metodo di lavoro all’interno dell’azienda deve essere reso standard affinché il ROI sia raggiunto e il grado di digitalizzazione deve essere misurato e continuamente aumentato.

Le regole devono essere rispettate

Se, ad esempio, un’organizzazione desidera organizzare il filesharing con i partner (clienti, fornitori, studi esterni…) tramite stanze di progetto basate su cloud, è necessario che tutti i dipendenti rispettino in modo coerente la nuova regola definita e il nuovo modo di collaborare.
L’effetto della digitalizzazione, in questo caso, sarà il controllo automatico delle versioni e degli accessi, controllo che in precedenza avveniva manualmente, sperando che nessuno utilizzasse una versione obsoleta del file per l’invio via posta elettronica.

La digitalizzazione dei processi richiede una gestione rigorosa delle modifiche e funziona solo con un’implementazione persistente. Il team incaricato di questo progetto deve porre una serie di domande al fine di rendere standard il nuovo processo in azienda in modo sostenibile:

  • Quanto è rilevante l’effetto dei benefici del nuovo processo per l’azienda e c’è una decisione farlo in questo modo?
  • Tutti gli interessati sono coinvolti e conoscono gli obiettivi?
  • Le modifiche funzionano correttamente nella gestione quotidiana e sono implementate da tutti?

Se il nuovo processo non produce l’effetto desiderato, è importante tornare indietro e riprogrammarlo. Il processo deve essere flessibile e non rigido: questo è il metodo in cui la gestione dei processi funziona correttamente al tempo della digitalizzazione.

Hai valutato quali benefici potrebbe apportare la gestione dei processi digitali all’interno della tua azienda? Sei pronto a lavorare in termini di “gestione dell’impatto digitale”?
Il nostro mestiere è migliorare l’efficienza e la produttività delle aziende manifatturiere che vogliono trarre valore aggiunto dai dati e dai processi digitali gestiti quotidianamente. Vuoi saperne di più? Contattaci per raccontarci dove vuoi arrivare e tracceremo insieme la tua strada per la digitalizzazione in azienda.

Fonte dell’articolo: Raimund Schlotmann (Managing Director di Procad) sulla rivista IT & Production Online

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