12.12.2018 | Webinar: ROI Return on Investment. Il PLM vale l’investimento?

Come specialisti PDM/PLM spesso ci viene chiesto se le soluzioni PLM siano un investimento che conviene veramente. E noi vi dimostreremo che ne vale davvero la pena: gli ingegneri e i progettisti impiegano oltre il 30% del loro orario di lavoro a cercare documenti e informazioni, coordinare i compiti e svolgere lavori di routine. I sistemi PLM contribuiscono in modo determinante a ridurre le attività improduttive.

In questo webinar riceverete maggiori informazioni sui vantaggi economici della gestione dei dati di prodotto (PDM) e della gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM).

Contenuti del Webinar – Seminario online gratuito

  • Riutilizzo dei componenti e possibilità di evitare doppioni
  • Sincronizzazione automatica dei dati di base
  • Coordinamento dei processi di modifica
  • Automazione dei documenti degli impianti

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Fattura elettronica: la nuova cultura che avanza

Che cos’è la fattura elettronica

Con “fatturazione elettronica” si intende l’intero processo che ha inizio con la generazione, prosegue con l’emissione/ricezione e termina con la conservazione secondo norma, per 10 anni.

La fattura elettronica viene definita nel nostro quadro legislativo come “un file firmato digitalmente, oppure” un tracciato record inviato via EDIo ancora “qualsiasi altro tipo di fattura digitale che il destinatario, in base ai processi di business che ha sviluppato, riconosce, paga e porta in conservazione

Per entrare nel dettaglio e analizzare gli aspetti fondamentali, è importante puntualizzare la differenza tra Fatture elettroniche verso PA e Fatture elettroniche verso un’impresa.

La fattura elettronica verso la Pubblica Amministrazione

Da marzo 2015 tutte le fatture emesse verso la PA in Italia sono per legge, elettroniche. Non si tratta di semplici file che vengono allegati ad una mail, ma di vere e proprie fatture in formato digitale, che devono rispettare tutti i seguenti parametri:

  • Struttura secondo il linguaggio standard .XML;
  • Firma digitale dell’ente, impresa che ha generato la fattura;
  • Obbligo di conservazione in formato digitale ai fini fiscali per 10 anni.

Vantaggi per la PA

  • Abbattimento dei costi legati alla stampa, e dei tempi di registrazione dati;
  • Possibilità di verifica immediata della correttezza dei dati riportati in fattura;
  • Eliminazione degli archivi cartacei, grazie alla conservazione digitale con conseguente riduzione degli spazi necessari e del tempo dedicato alla catalogazione e ricerca dei documenti.

La fattura elettronica B2B

Le fatture elettroniche B2B, ovvero quelle emesse da un’impresa verso un’altra impresa, possono essere di 3 tipi:

  • Analoghe alle fatture verso PA (linguaggio XML, firma digitale, obbligo conservazione);
  • Fatture tramite EDI (differiscono dalle precedenti per la mancanza dell’obbligo di firma digitale);
  • Fatture non cartacee (non necessariamente in formato XML, né firmate digitalmente).

Affinché le fatture elettroniche portino reali benefici, è necessario che il loro formato sia elaborabile dai sistemi informativi, in modo da evitare la trascrizione manuale.
Proprio per questo la forma più efficace di Fatturazione Elettronica è quella che prevede la costruzione di un processo digitale completo per la generazione, l’emissione, la ricezione, la gestione e la conservazione delle Fatture in formato elettronico.

Vantaggi della fatturazione elettronica nel B2B

La fatturazione elettronica si dimostra conveniente per tutte le tipologie di aziende, dalle più modeste, a quelle di dimensioni più grandi. Ecco un breve elenco di alcuni dei benefici che coinvolgono tutte le imprese:

  • Incentivi fiscali: chi adotta questo sistema è esonerato dall’invio trimestrale dei dati IVA (attiva e passiva);
  • Abbattimento dei costi relativi a:
    •  Impiego manodopera per attività manuali di stampa e imbustamento, consegna, invio documento tramite mail, grazie all’automazione dei processi, con la conseguente possibilità di   dedicare il tempo ad attività più rilevanti;
    • Gestione della relazione con il cliente (tempi dedicati alle verifiche dell’arrivo delle fatture, della presa in carico, del pagamento delle stesse, …);
    • Gestione della conservazione e quindi dell’archivio cartaceo.

Adottare la fatturazione elettronica comporta una sostanziale rivisitazione delle impostazioni tradizionali. Diventa dunque fondamentale introdurre nuovi modelli aziendali, creare una nuova cultura digitale, investire sulle nuove opportunità presenti sul mercato rivalutando processi e procedure.
Un rinnovamento che ha tutte le carte in regola per portare innumerevoli vantaggi, grazie ai quali gli investimenti potranno essere largamente ricompensati.

E’ questo il momento giusto per affrontare la fatturazione elettronica?

Senza alcun dubbio… Sì! questo è il momento giusto per partire, o quantomeno di entrare nell’ottica dell’eliminazione della carta, dedicandosi all’individuazione della soluzione ottimale per la propria azienda.

Innanzitutto occorre affrontare il passaggio dalle fatture analogiche a quelle elettroniche in formato elaborabile, sia dal lato attivo che passivo. Una volta superato questo primo gradino, si può procedere per step, andando successivamente a prendere in esame l’intero ciclo Ordine Pagamento, anziché agire sui singoli documenti (ordine, ddt, fattura, …), con l’obiettivo di digitalizzare la relazione con il maggior numero possibile di clienti/fornitori, e poter così approcciare nel modo migliore confluendo tutti gli sforzi in un metodo innovativo ampio ed integrato.

Piccoli semplici passi, che una volta completati spianeranno la strada per successivi adattamenti migliorativi che permetteranno di focalizzarsi sull’implementazione di soluzioni più mirate, ottimizzando così anche i costi del processo.

La fattura elettronica nell’Agenda Digitale Italiana

L’argomento della fatturazione elettronica non è smisuratamente ampio o estremamente complesso, ma normativamente rappresenta un fulcro dell’Agenda Digitale Italiana, si trova infatti nell’intersezione di molteplici importanti tematiche che impattano sullo sviluppo competitivo del nostro Paese, tra i quali:

  • La scalabilità nelle infrastrutture della Pubblica Amministrazione (che in cicli digitali “Procure-to-Pay” può costruire modelli gestionali efficaci per relazionarsi in trasparenza con clienti e fornitori);
  • il monitoraggio della Spesa Pubblica (incrociando i dati di Fatturazione con quelli di Ordinato);
  • la riduzione dei tempi di pagamento, con la possibilità di misurarli in modo evidente;
  • il cambio di orientamento dell’ Agenzia delle Entrate, da verificatore a consulente tributario (comunicando che cosa si aspetta dai contribuenti, prima che versino, piuttosto che verificando a posteriori quanto possibile);
  • il contenimento dell’evasione fiscale (portando trasparenza nelle relazioni commerciali e nei flussi di fatturazione, monitorando il cosiddetto Gap IVA);
  • la crescita digitale del Paese (tanto negli indicatori europei, quanto – elemento ancora più importante – nella cultura di imprese, PA e cittadini);
  • una migliore gestione strategica della macchina burocratica (che non deve portare alla trasposizione della complessità attuale sugli strumenti digitali, ma alla semplificazione continua che un ecosistema digitale ben governato può facilmente consentire);
  • la complessiva maggiore attrattività del Sistema Paese (in quanto inversamente proporzionale al suo grado di burocratizzazione);
  • […]

Uno degli obiettivi principali rimane dunque la diffusione pervasiva attraverso modelli corretti di adozione, per una semplificazione più radicata di tutti i processi, al fine di eliminare processi ibridi “cartacei – digitali”.

Esiste quindi la possibilità di effettuare un passaggio graduale, fattibile grazie alle soluzioni scalabili presenti sul mercato, che permettono di approcciarsi in modo graduale a questo importante e necessario cambiamento, ma che necessita senza ombra di dubbio delle giuste valutazioni a priori, grazie alle quali è possibile scegliere la soluzione più adatta alle esigenze di ogni singola azienda.

E la tua azienda è pronta per intraprendere questo cambiamento?

Noi di Cadtec siamo disponibili per accompagnarti in questa analisi e supportarti con i nostri tecnici, per sostenerti nella valutazione dell’introduzione di una soluzione mirata che ti semplifichi il lavoro quotidiano, permettendoti di interagire nel migliore dei modi con i tuoi colleghi, oltre che con tutte le realtà aziendali con cui ti interfacci regolarmente.

Fonte dell’articolo: Agenda Digitale.

Intervista con Raimund Schlotmann, AD di PROCAD

Senza una sistematica manutenzione dei dati di prodotto, nell’ingegneria meccanica e nell’impiantistica la digitalizzazione diventa impossibile

Intervista con Raimund Schlotmann, amministratore delegato di PROCAD GmbH & Co. KG realizzata dalla Vogel Business Media, rivista specializzata sulla progettazione automatica.

1. Che relazione vede Lei tra PLM e Industria 4.0?

La risposta è semplice. PLM costituisce uno dei presupposti della digitalizzazione nell’industria manifatturiera. “Con la digitalizzazione dei prodotti, ad esempio, aumentano le percentuali di elettronica e software nei prodotti e, di conseguenza, vi è la necessità di riconoscere che i settori di sviluppo dipendono dalla gestione sistematica dei dati di prodotto. Pertanto, digitalizzazione dei prodotti significa automaticamente anche digitalizzazione di tutti i dati di prodotto lungo l’intero ciclo di vita. Con offerte di assistenza tipo Predictive Maintenance, la quantità di dati diventa addirittura maggiore. La gestione dei dati di prodotto è la classica funzione svolta dai sistemi PDM e PLM ed è uno dei presupposti della digitalizzazione nell’industria manifatturiera. In questo campo, tuttavia, c’è ancora molto da fare in tante aziende. Spesso documenti come, ad esempio, i rapporti di assistenza, non sono ancora integrati nella gestione dei dati di prodotto. Ciò significa che continuano ad esservi informazioni scollegate e indipendenti tra loro e che non vi è un Product Data Backbone sistematico.

2. Che cosa significa per lei Product Data Backbone?

È una base di informazioni in cui confluiscono e vengono associati tutti i dati di prodotto e i documenti in formato digitale. I documenti negli armadi e su carta o i file su personal computer non possono essere mai parte di un processo completamente digitalizzato. Nemmeno l’archiviazione di file con documenti di progetti o incarichi nel file system di Microsoft costituisce un procedimento digitalizzato in quanto non vi è alcuna relazione digitale tra i documenti archiviati in esso. In quanto struttura portante delle informazioni relative al prodotto di un’azienda, il Product Data Backbone, deve consentire processi digitali.

3. Quali dati da quali fonti sono interessati?

Tra i dati di prodotto rientrano necessariamente i dati di M-CAD, i dati CAD elettrici ed elettronici e i software di prodotto. Informazioni importanti sul prodotto si trovano tuttavia anche nei documenti di Office, nel sistema ERP, nel CRM o nel Support System, ecc. Tutte queste informazioni devono confluire nel Product Data Backbone. Determinante a questo proposito è che la struttura tecnica di una macchina o di un impianto sia all’avanguardia. A tale struttura della macchina vengono generalmente associati tutti i documenti che fanno parte di un prodotto. Oltre ai documenti CAD, vi sono, ad esempio, capitolati, contratti, documenti relativi all’incarico, corrispondenza con il cliente, fino ad arrivare alle schede prodotto, agli ordini o alle bolle di consegna per i componenti. Con le bolle di consegna e le fatture entra già in gioco il sistema ERP. L’integrazione tra ERP e PLM svolge quindi un ruolo fondamentale nella digitalizzazione: dati anagrafici articoli, distinte base o documenti CAD devono essere sincronizzati automaticamente tra i due sistemi in entrambe le direzioni.

4. Può chiarire la Sua tesi con degli esempi?

Penso qui a molti clienti PROCAD che utilizzano il nostro PLM PRO.FILE come sistema di gestione dei documenti e dei dati di prodotto e lo hanno contestualmente integrato nel proprio sistema ERP. Una di queste aziende è la 2G Energy, casa produttrice di centrali di cogenerazione. Quando l’azienda ha iniziato per la prima volta ad occuparsi attivamente della gestione di documenti e dei dati di prodotto, tra le priorità vi era innanzitutto un catalogo di pezzi di ricambio. Ben presto ci si rese conto che non avrebbe funzionato senza strutture di prodotto basate su modelli CAD. Pertanto, sono stati integrati CAD, PDM e ERP. I pezzi di ricambio devono però in definitiva essere compatibili con la distinta base reale e l’intera struttura del prodotto. In questo modo la struttura del prodotto assumeva improvvisamente una funzione del tutto centrale. Oggi, per l’appunto, non è più sufficiente che il tecnico addetto alla manutenzione installi presso il cliente un pezzo di ricambio facendosi firmare una ricevuta di assistenza prima di ripartire. L’assistenza, per essere efficace e di qualità, richiede che l’intera procedura e tutta la relativa documentazione vengano gestite e documentate in modo digitale.

5. Quali vantaggi offre la gestione sistematica dei dati di prodotto nell’ingegneria meccanica e nell’impiantistica?

L’obiettivo più importante è la digitalizzazione dei flussi di lavoro, indipendentemente se si tratti della fase di sviluppo, dell’esecuzione dell’ordine, della gestione del contratto o dell’assistenza al cliente. La gestione sistematica dei dati di prodotto fa sì che le informazioni vengano reperite più velocemente. Scompare l’acquisizione ripetuta di dati. E si evitano, inoltre, banche dati obsolete o non aggiornate e quindi errori nella fabbricazione o inconvenienti nelle procedure di lavoro. Annovero tra i vantaggi anche la semplificazione di attività a basso valore aggiunto o attività routinarie che risultano poco gradite. Ma torniamo alla 2G Energy. Un tecnico della manutenzione di quest’azienda sa perfettamente, quando si occupa di una comunicazione di guasto, con quale impianto ha a che fare. Egli ha accesso a tutti i documenti relativi all’impianto. Di regola, egli andrà subito dal cliente con il pezzo di ricambio giusto. In questo modo si riducono i costi, cosa che, naturalmente, si traduce in una migliore assistenza e soddisfazione del cliente.  È ovvio che, in caso di avaria di una centrale termoelettrica, se ne auspica il ripristino nel più breve tempo possibile.

6. Quali soluzioni offre PROCAD per una gestione sistematica dei dati?

Il nostro portafoglio prodotti comprende il sistema PRO.FILE di Product and Document Lifecycle Management per la gestione di tutti i dati e documenti nel ciclo di vita del prodotto, l’Add-on PRO.CEED per il controllo e l’automazione dei processi sistematici di PLM e di digitalizzazione nonché il sistema di cooperazione PROOM per lo scambio sicuro di dati in progetti di sviluppo con partner interni ed esterni.

7. Quali sono i particolari punti di forza del sistema PROCAD?

Le sfide della digitalizzazione non vengono risolte primariamente dalla tecnologia o dai software. PROCAD ha realizzato questi sistemi assieme al cliente in oltre 1.000 aziende del settore dell’ingegneria meccanica e dell’impiantistica, dei beni strumentali e del servizio pubblico. PROCAD possiede, pertanto, ciò che si suole chiamare esperienza. Uno dei punti di forza delle nostre soluzioni sta nel fatto che i clienti sono in grado di adattare da soli i propri sistemi grazie alla configurazione ad opera del cliente stesso che evita costose spese di programmazione. E quando si tratta di digitalizzazione e d’Industria 4.0, è proprio quello che ci vuole: flessibilità e anche capacità di adattarsi continuamente alle nuove realtà.