PRO.FILE Italia partecipa alla tavola rotonda “Progettazione 4.0” della rivista Office Automation
Cloud, IoT, realtà virtuale e aumentata… Sono queste alcune innovazioni importanti che stanno entrando nel mondo della progettazione che sempre più comprende, non solo la creazione di nuovi beni fisici, ma anche i servizi che attraverso i nuovi oggetti un produttore può ideare per portare maggiore valore ai clienti.
Con gli orizzonti della progettazione che si allargano in molte direzioni, la necessità di collegare questo processo al resto delle attività aziendali, in primis quelle più rivolte al mercato come il marketing e le vendite, e non solo la produzione, diventa sempre più importante. In questo scenario ritorna il tema della Progettazione Collaborativa, un modello che in passato ha visto solo una parziale affermazione per diversi motivi. Oggi invece, davanti a un mercato che sarà fatto sempre di più da ‘prodotti connessi’, le tecnologie per abilitare una profonda integrazione tra la progettazione e il resto dei processi aziendali aprono uno scenario nella condivisione dei dati molto più ampio e completo.
Il nuovo concetto di Progettazione 4.0 è stato declinato nella tavola rotonda pubblicata sulla rivista Office Automation insieme ai rappresentanti di alcuni importanti operatori che affrontano il tema da diversi punti di vista: Autodesk, Oracle, PRO.FILE, Horsa e Negroni Key Engineering.
I punti chiave dell’incontro
- Come è gestita oggi all’interno delle aziende italiane, e come sta evolvendo, la relazione tra progettazione, il resto dell’impresa e il suo ecosistema di filiera?
- Quali sono i fattori abilitanti, non solo tecnologici, che portano la progettazione verso una maggiore collaborazione?
- Quali sono i trend tecnologici per questo mondo che declinate nella vostra offerta?
Il punto di vista di PRO.FILE Italia
Ecco le opinioni e la descrizione delle esperienze di PRO.FILE Italia nella tavola rotonda. A dare voce a questo punto di vista è Enrico Borca, Sales & Partner Manager PRO.FILE Italia.
“Come fornitore di un sistema PLM, oggi riscontriamo una crescente domanda di integrazione dei dati che risiedono nei vari dipartimenti delle aziende durante l’intero ciclo di vita del prodotto o della commessa. C’è maggiore consapevolezza, da parte sia della progettazione sia delle altre entità, in relazione al fatto che i dati di progetto interessano molto al lavoro delle altre aree aziendali. Il nostro impegno è capire come questa fruibilità può essere resa operativa in ogni azienda, visto che i cosiddetti server dipartimentali non danno più nessuna efficienza.
La comunicazione tra le diverse aree aziendali è difficoltosa, lenta e non formalizzata secondo processi definiti, e risulta spesso anche non aggiornata, questo perché il dato che risiede nei sistemi dipartimentali spesso non lo è. Tutte le aree aziendali sono oggi interlocutori dell’ufficio progettazione: dalla produzione all’ufficio commerciale, dall’ufficio acquisti al marketing e così via fino alla direzione generale che oggi chiede di poter tenere sotto controllo lo stato di avanzamento dei progetti fin dall’inizio a partire quindi dalla progettazione.
Nella nostra visione il PLM è il pilastro fondamentale dei temi della digitalizzazione delle aziende e di Industria 4.0: il nostro sistema PRO.FILE di Product Lifecycle e Document Management, che estende il PLM anche alla gestione documentale strutturata, organizza un repository unico aziendale per tutti i dati utili allo sviluppo delle commesse e dei prodotti. Un sistema centralizzato e sicuro dove le informazioni sono sempre aggiornate, ma che rende possibile ricostruire il percorso che ha portato a determinate decisioni.
In ogni azienda esiste un gap tra la realtà tecnologica dell’impresa e ogni singolo individuo che ne fa parte. Noi vogliamo colmare questo gap, e oggi gli uffici progettazione ci chiedono di fare innovazione molto più che in passato, quando la domanda si concentrava sulla richiesta di nuove funzionalità, e di aiutarli a portare questa innovazione negli altri dipartimenti aziendali. Innovare oggi significa cambiare in meglio il modo di lavorare delle persone, delle applicazioni, dei processi aziendali e snellire le procedure. Le persone che hanno importanti competenze in azienda non devono occuparsi delle problematiche legate alla sua inefficienza, ma devono potersi concentrare sulle complessità del loro lavoro.
I fattori che portano la progettazione verso nuove soluzioni di collaborazione sono tre: il primo è la crescita della meccatronica, vissuta da molte aziende italiane, che obbliga i dipartimenti di progettazione meccanica ed elettronica a comunicare meglio tra loro, se non addirittura a integrarsi e a lavorare con un solo sistema che gestisca entrambe.
Altro aspetto fondamentale della nostra proposta PLM è la gestione multisito per la condivisione dei dati con le sedi remote. Secondo il modello dati aziendale univoco configurato nel nostro PLM, il nostro sistema cloud PROOM per la collaborazione tra clienti e fornitori consente di scambiare file molto grandi con facilità e sicurezza fuori dal data center aziendale. Il processo di armonizzazione delle varie tecnologie nei diversi siti aziendali è lungo e le aziende preferiscono un approccio soft al cambiamento: l’utilizzo di una soluzione PLM implementabile a step successivi permette di migliorare l’efficienza dei processi aziendali.
Terzo punto, la progettazione interna nelle aziende si avvale sempre più di partner esterni. Tenere allineati i dati di un progetto che arrivano da più parti non è facile. In questo caso abbiamo implementato in cloud una ‘Collaboration Room’ dove si realizza in sicurezza la fusione tra quanto fatto all’interno con i lavori esterni.
Il mercato rimane molto focalizzato sulla riduzione del costo e il parametro sul quale si misura l’adozione di una soluzione tecnologica è il TCO (total cost of ownership) anche su archi temporali brevi, tre anni. Ma a mio avviso le nuove tecnologie di Industria 4.0 devono essere viste come investimenti per cogliere nuove opportunità. Nel nostro approccio il sistema PLM si inserisce in maniera non invasiva per armonizzare i processi aziendali tra i vari sistemi quali ERP, CRM, eccetera, e puntiamo alla salvaguardia degli investimenti che il cliente ha fatto nel tempo nei diversi dipartimenti. Proponiamo sempre di partire con una prima implementazione completa per realizzare il repository comune dei dati aziendali che mediamente realizziamo, guardando allo storico dei clienti, in tre o quattro mesi. Dopo il cliente può implementare la gestione dei processi e le altre funzionalità del PLM nei tempi desiderati”.
Per approfondire
Leggi l’articolo sulla rivista Office Automation del mese di Marzo 2018